📝BREVE RIASSUNTO

  • I pesticidi sono ampiamente utilizzati nella produzione alimentare e nella società nonostante le crescenti prove del loro impatto negativo sull’ambiente e sulla salute degli esseri umani.
  • Uno studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology ha dimostrato come le donne che vivono entro 0,31 miglia (500 metri) da aree trattate con determinati pesticidi durante i 90 giorni precedenti il concepimento e nel primo trimestre della gravidanza, hanno sperimentato un rischio maggiore di morte fetale. 
  • Nell'agosto 2024, l'EPA ha emesso una sospensione di emergenza del DCPA (Dacthal), un diserbante collegato a cambiamenti dell'ormone tiroideo fetale e di sviluppo, segnando il primo divieto del genere in 40 anni.
  • Uno studio completo pubblicato nel luglio 2024 ha rivelato come le comunità vicine alle aree agricole corrono un rischio maggiore di vari tipi di cancro a causa dell'esposizione ai pesticidi
  • Di seguito sono riportate alcune strategie per ridurre al minimo l'esposizione ai pesticidi per te e la tua famiglia.

🩺Del Dott. Mercola

I pesticidi sono ampiamente utilizzati nella produzione alimentare e nelle comunità, nonostante siano sempre più evidenti le prove dell'impatto sull'ambiente e sulla salute umana. Il termine "pesticidi", secondo la classificazione dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti (EPA), comprende un'ampia gamma di sostanze chimiche, quali insetticidi, erbicidi e sostanze che agiscono su batteri o funghi, .

Valutare i rischi per la salute e l'ambiente associati ai pesticidi è complicato perché sono presenti numerosi fattori sconosciuti e c'è una difficoltà nel quantificare i rischi noti. La relazione tra esposizione ai pesticidi e natimortalità è un ambito in cui la ricerca è particolarmente limitata, nonostante l'uso dei pesticidi sia cambiato radicalmente nel corso degli anni.

Questo ha spinto i ricercatori del Mel and Enid Zuckerman College of Public Health e del Southwest Environmental Health Sciences Center a studiare in che modo l'esposizione materna ai pesticidi durante il periodo preconcezionale e nelle prime fasi della gravidanza possa influire sul rischio di morte fetale. Analizzando i dati sull'uso di pesticidi in prossimità dei luoghi in cui vivevano le madri, insieme ai certificati di nascita, gli autori hanno cercato di chiarire in che modo queste esposizioni influiscano negativamente sullo sviluppo fetale.

Uno studio rivela che l'esposizione ai pesticidi aumenta il rischio di morte fetale

Lo studio, pubblicato sull'American Journal of Epidemiology, ha analizzato i dati provenienti dai registri sull'uso di pesticidi in Arizona, insieme ai certificati di nascita dal 2006 al 2020. I ricercatori si sono concentrati su tre classi di pesticidi (piretroidi, organofosfati e carbammati) per capire come vivere entro 500 metri dalle aree trattate durante la finestra temporale di 90 giorni prima del concepimento e nel primo trimestre possa influenzare i tassi di natimortalità.

Nel complesso, lo studio ha preso in esame oltre 1,2 milioni di nascite e 2.290 nati morti, considerando gli effetti di 27 diversi pesticidi. I risultati hanno evidenziato associazioni significative tra l'esposizione a determinati pesticidi e un aumento del rischio di natimortalità. Secondo un comunicato stampa dell'Università dell'Arizona Health Sciences:

"In particolare, i pesticidi ciflutrin, zeta-cipermetrina, organofosfati come classe, malathion, carbaryl e cloridrato di propamocarb sono stati associati a un aumento delle nascite di bambini morti prima del parto. Durante il primo trimestre, la fenpropatrina, la permetrina, gli organofosfati come classe, l'acefato e il cloridrato di formetanato sono stati associati alla morte del feto.

Paloma Beamer, Ph.D., una dei coautori dello studio, ha evidenziato che l'acefato ha l'impatto più significativo tra gli organofosfati, con un'esposizione nel primo trimestre collegata a un doppio aumento del rischio di morte fetale. Inoltre, l'esposizione alla ciflutrin del gruppo dei piretroidi durante i 90 giorni precedenti il concepimento ha quasi raddoppiato la probabilità di morte del feto.

"Questi risultati sottolineano l'importanza di considerare i pesticidi singolarmente e non come classe complessiva, dato che la presenza di composti chimici specifici può determinare rischi diversi. "In questo modo, si evidenzia anche il potenziale delle esposizioni pre-gravidanza nel compromettere gli esiti riproduttivi", ha affermato l'autrice principale Melissa Furlong, Ph.D.

L'EPA ha emesso una sospensione d'emergenza per un pesticida che può danneggiare i feti

A tal proposito, il 6 agosto 2024, l'EPA ha preso una decisione storica: vietare il dimetiltetraclorotereftalato (DCPA), noto anche come Dacthal, un diserbante comunemente utilizzato su colture come broccoli, cavoli, cipolle e cavolo riccio. Un provvedimento particolarmente significativo non solo per i braccianti agricoli che spesso sono direttamente esposti, ma anche per le donne incinte che inconsapevolmente hanno avuto contatti con questa sostanza chimica che potrebbe compromettere la salute dei bambini non ancora nati.

"Il compito dell'EPA è proteggere le persone dall'esposizione a sostanze chimiche pericolose", ha affermato Michal Freedhoff, assistente amministratore dell'Ufficio per la sicurezza chimica e la prevenzione dell'inquinamento dell'EPA. "In questo caso, le donne incinte che magari non sanno neanche di essere state esposte potrebbero dare alla luce bambini che soffriranno di problemi di salute irreversibili per tutta la vita."

È stato dimostrato che il DCPA provoca alterazioni nei livelli dell'ormone tiroideo fetale, con conseguenti gravi problemi di salute, tra cui basso peso alla nascita, uno sviluppo cerebrale compromesso, oltre a un QI più basso e problemi nelle capacità motorie. Anche uno studio sottoposto a revisione paritaria del 2022, condotto da ricercatori dell'Environmental Working Group (EWG) statunitense, ha identificato il DCPA come potenziale cancerogeno.

Freedhoff ha sottolineato l'urgenza della situazione, affermando: "Il DCPA è così pericoloso che deve essere ritirato immediatamente dal mercato". Il DCPA era sul mercato dal 1958 e il divieto rappresenta la prima volta in 40 anni che l'EPA ha invocato la sua autorità di emergenza per interrompere l'uso di un pesticida pericoloso.

La decisione è arrivata dopo oltre un decennio in cui l'EPA ha chiesto al produttore di presentare dati sugli effetti del DCPA sulla salute, ma l'azienda ha ottemperato a questa istanza solo nel 2023. Sebbene questa risoluzione storica rappresenti un cambiamento positivo, avrebbe dovuto arrivare prima. Vale la pena sottolineare che l'Unione Europea aveva vietato il DCPA già nel 2009. Come ha giustamente osservato Alexis Temkin, tossicologo senior dell'EWG, "La decisione dell'EPA di sospendere finalmente il DCPA è una buona notizia, ma era attesa da tempo".

Pesticidi specifici collegati a un aumento del rischio di vari tipi di cancro

Questa decisione di vietare il DCPA solleva un interrogativo importante: quante altre sostanze chimiche nocive sono ancora in uso e continuano a rappresentare un rischio per la salute umana, mentre le battaglie normative si trascinano?

Uno studio completo pubblicato nel luglio 2024 sulla rivista Frontiers in Cancer Control and Society ha fatto luce sulla portata di questo problema, rivelando che le comunità vicine alle aree di produzione agricola corrono un rischio maggiore di sviluppare il cancro a causa dell'esposizione a pesticidi ancora ampiamente utilizzati negli Stati Uniti, con livelli di rischio paragonabili a quelli del fumo di sigaretta. I risultati dimostrano che:

"L'atrazina si è sempre rivelata uno dei principali fattori di danno alla salute nelle regioni che presentano un pericolo aggiuntivo elevato per tutti i tipi di cancro e per quello al colon. Il Boscalid ha avuto un ruolo di primo piano non solo nelle regioni ad alto rischio aggiunto per leucemia, linfoma non-Hodgkin e cancro al pancreas, ma anche nelle zone a basso rischio aggiunto per cancro al polmone.
Il dimetomorfo era rappresentativo non solo delle regioni con un elevato rischio aggiuntivo di leucemia e linfoma non-Hodgkin, ma anche per quelle con un basso rischio aggiuntivo di cancro al colon. Il dicamba era costantemente in cima alla lista dove è presente un aggiuntivo rischio elevato di cancro al colon e al pancreas.
Il dimetenamid è stato osservato in regioni con un basso rischio aggiuntivo di cancro alla vescica, ma in combinazione con il dimetenamid-P in zone con un elevato rischio aggiuntivo di cancro al pancreas. Il dinotefuran era al massimo livello nelle regioni con un'alta incidenza di leucemia e linfoma non-Hodgkin, e all'estremità opposta per il cancro al colon.
Il glifosato è stato costantemente rilevato in cima alla lista delle sostanze con un rischio aggiuntivo elevato di tutti i tipi di cancro, in particolare al colon e al pancreas. L'imazetapir era presente in maniera simile in tutti i tumori, in particolare per colon e polmone. Infine, il metolaclor, il metolaclor-S e la combinazione di entrambi sono stati costantemente principali fattori di rischio per le zone a rischio elevato pertutti i tipi di cancro, cancro al colon e cancro al pancreas.

Gli autori hanno anche osservato che i pesticidi viaggiano attraverso l'aria e l'acqua, mettendo a rischio anche le comunità vicine. Sebbene il divieto imposto dall'EPA sul DCPA rappresenti indubbiamente un passo nella giusta direzione, si sottolinea la necessità di misure proattive per ridurre l'esposizione tua e della tua famiglia agli altri pesticidi ancora diffusi nel nostro ambiente, a partire dal modo in cui selezioni e gestisci i tuoi prodotti.

Come trovare cibo biologico

Scegliendo prodotti biologici si riduce l'esposizione ai pesticidi, ma è importante riconoscere che non tutte le etichette la dicitura "biologico" sono uguali. Il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) delinea quattro classificazioni chiave di cui i consumatori devono essere a conoscenza:

• 100% biologico — I prodotti che riportano questa etichetta devono essere realizzati con ingredienti biologici certificati al 100%. Solo questi articoli possono esporre il sigillo biologico USDA e riportare la dicitura "100% biologico".

• Biologico — Perché un prodotto possa essere semplicemente etichettato come "biologico", almeno il 95% dei suoi ingredienti deve esserlo, mentre è consentito un massimo del 5% di ingredienti non biologici, a condizione che siano elencati nell'Elenco nazionale delle sostanze consentite e proibite.

• "Fatto con" ingredienti biologici — Questi articoli devono contenere almeno il 70% di ingredienti biologici certificati, ma non possono riportare il sigillo biologico USDA né presentare l'intero prodotto come biologico.

• Ingredienti organici specifici — I prodotti con un contenuto biologico inferiore al 70% non possono riportare il sigillo biologico né indicare la parola "biologico" sulla confezione. Tuttavia, gli ingredienti biologici certificati possono comunque essere elencati nello spazio dedicato del prodotto.

Conoscere queste etichette è solo il primo passo. Con l'aumento della domanda di prodotti biologici, alcune aziende hanno cercato di ingannare i consumatori etichettando erroneamente come "biologici" prodotti coltivati in modo convenzionale. Dal 2020 al 2023, diversi agricoltori hanno dovuto affrontare conseguenze legali per aver venduto prodotti non biologici come biologici, come un caso che ha portato a una frode da ben 71 milioni di dollari.

Per proteggersi è fondamentale essere consumatori attenti. Vai oltre l'etichetta e fai ricerche sulle fonti dei prodotti biologici. Il modo migliore per trovare prodotti biologici e privi di sostanze chimiche è acquistare direttamente dagli agricoltori. Fare la spesa nei mercati agricoli e parlare direttamente con i venditori fornisce informazioni preziose sulle pratiche agricole utilizzate. Molte di queste attività su piccola scala danno priorità a metodi di produzione sostenibili e fanno del loro meglio per limitare l'uso di sostanze chimiche.

Si consiglia, inoltre, di prendere in considerazione l'adesione a gruppi di acquisto solidali (in inglese CSA). Questi servizi di abbonamento ti consentono di ricevere consegne regolari di prodotti freschi da aziende agricole locali che utilizzano pratiche agricole sostenibili. Alcuni coltivatori CSA offrono anche programmi formativi per approfondire la conoscenza dell'agricoltura sostenibile.

Se non puoi iscriverti a un CSA, la lista "Dirty Dozen" (la sporca dozzina) dell'EWG può aiutarti a fare la spesa. Questo elenco, aggiornato regolarmente, evidenzia i 12 tipi di frutta e verdura più soggetti a contaminazione da pesticidi, aiutandoti a fare scelte consapevoli. Infine, valuta la possibilità di coltivare il tuo cibo utilizzando metodi sostenibili. In questo modo potrai avere la certezza che il tuo cibo sia il più sicuro e più possibile privo di sostanze chimiche.

Lavare correttamente i prodotti per ridurre l'esposizione ai pesticidi

Lava sempre i prodotti freschi, coltivati in modo convenzionale o biologico, per rimuovere sporco, residui e altri contaminanti. In uno studio del 2022 pubblicato su Foods viene spiegato il modo migliore per farlo.  Cinque tipi di verdure a foglia sono state rivestite con pesticidi comuni, tra cui indoxacarb, fludioxonil e clorfenapir, per testare diversi metodi di lavaggio:

  • Acqua corrente del rubinetto
  • Acqua del rubinetto stagnante o acqua alcalina
  • Pulizia ad ultrasuoni
  • Una soluzione di aceto al 5%, bicarbonato di sodio al 2% e detersivo vegetale
  • Immersione in acqua bollente per più o meno tempo 

I risultati hanno dimostrato che il metodo più efficace è risciacquare con acqua corrente, che riduce i livelli di pesticidi di circa il 77%. La seconda tecnica più efficace è stata la sbollentatura o la bollitura, che ha eliminato circa il 59,5% dei pesticidi. Per ottenere risultati ottimali, mescolare l'acqua corrente con quella bollente. Anche se bollire la frutta potrebbe non essere molto pratico, queste scoperte sono particolarmente utili per sapere come pulire efficacemente le verdure.