📝BREVE RIASSUNTO
- Le alternative vegetali al latte subiscono una lavorazione approfondita, che degrada la qualità delle proteine, riduce la biodisponibilità dei nutrienti e porta alla formazione di composti nocivi come l'acrilammide attraverso la reazione di Maillard.
- Il latte vaccino è una fonte naturale di proteine di alta qualità, aminoacidi essenziali, calcio e vitamine del gruppo B, mentre i latti vegetali spesso contengono livelli inferiori o sono privi di questi nutrienti.
- I latti vegetali contengono spesso zuccheri aggiunti, oli di semi, addensanti ed emulsionanti, collegati a problemi di salute
- Gli alimenti vegetali ultraprocessati, tra cui molti tipi di latte vegetale, sono stati associati a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
- I latticini crudi e interi provenienti da mucche alimentate ad erba contengono acidi grassi saturi a catena dispari benefici e proprietà immunostimolanti.
🩺Del Dott. Mercola
Nel mondo odierno, attento alla salute, le alternative al latte vegetale hanno acquisito sempre più popolarità. Dalle mandorle alla soia, fino all'avena, le opzioni sembrano infinite. Questi prodotti vengono spesso commercializzati come alternative più sane e rispettose dell'ambiente rispetto al latte vaccino.
Tuttavia, un'analisi più attenta dei relativi profili nutrizionali, dell'impatto ambientale e soprattutto dei metodi di lavorazione rivela un quadro più complesso. Comprendere la verità sulle alternative al latte vegetale consente ai consumatori di fare scelte consapevoli per una salute ottimale.
Il latte vegetale non ha le stesse proprietà nutrizionali del latte vaccino
Confrontando il contenuto nutrizionale del latte vaccino e delle alternative vegetali si evidenziano differenze fondamentali. Il latte vaccino è naturalmente ricco di proteine di alta qualità e contiene tutti i nove amminoacidi essenziali di cui ha bisogno il corpo umano. Si tratta di proteine necessarie per la costruzione e la riparazione dei tessuti.
Secondo uno studio dell'Università di Copenaghen, invece, la qualità delle proteine contenute nelle bevande vegetali è spesso inferiore a quella del latte vaccino. Questo è dovuto a metodi di lavorazione che modificano le proteine e portano alla perdita di alcuni amminoacidi essenziali. Secondo uno studio dell'Università di Copenaghen il latte vaccino contiene 3,4 grammi di proteine per litro, mentre otto bevande vegetali su 10 testate tra 0,4 e 1,1 grammi.
Inoltre, tutte le bevande vegetali esaminate presentavano livelli inferiori di aminoacidi essenziali rispetto al latte vaccino. Anche le vitamine e i minerali sono fattori importanti da considerare. Come indicato dai ricercatori su Frontiers in Nutrition il latte vaccino è una fonte alimentare più ricca di calcio, vitamine del gruppo B e biotina rispetto alle bevande vegetali.
“I risultati ottenuti dimostrano che le bevande vegetali analizzate non rappresentano vere alternative al latte vaccino in termini di composizione nutrizionale, anche se si tiene conto dell'effettivo arricchimento... Nel lungo termine, la sostituzione completa del latte con bevande vegetali senza modificare la dieta complessiva può portare a carenze di alcuni nutrienti importanti.”
Un altro aspetto da considerare è il contenuto di zuccheri e additivi. Il latte vaccino contiene naturalmente lattosio, un tipo di zucchero, mentre quelli vegetali, in particolare se aromatizzati, presentano spesso zuccheri aggiunti per esaltarne il sapore. Uno studio dell'Università di Copenaghen ha scoperto che sette bevande vegetali su dieci hanno più zucchero del latte vaccino. Inoltre, molti latti vegetali comprendono addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti aggiunti, non presenti nel latte vaccino.
La carragenina, ad esempio, un comune additivo alimentare utilizzato per migliorare la consistenza, è collegata alla resistenza all'insulina e all'infiammazione intestinale, dal momento che aumenta la permeabilità intestinale e favorisce l'infiammazione sistemica. Anche il contenuto e il tipo di grassi differiscono tra il latte vaccino e le alternative vegetali.
Il latte vaccino contiene grassi saturi benefici e membrane dei globuli di grasso del latte (MFGM), che rafforzano la salute dell'intestino. Molti latti vegetali, d'altra parte, sono ricchi di grassi polinsaturi (PUFA), tra cui acido linoleico (LA), un veleno mitocondriale pericoloso se consumato in eccesso. Contengono addirittura oli di semi ricchi di acido lattico, che contribuiscono alla disfunzione mitocondriale e alla diminuzione dell'energia cellulare.
L'impatto della lavorazione sulla biodisponibilità dei nutrienti
La lavorazione degli alimenti influisce notevolmente sulla biodisponibilità dei nutrienti, degradando alcune vitamine e sostanze nutritive. Secondo uno studio dell'Università di Copenaghen l'ampia lavorazione richiesta per produrre bevande a base vegetale, in particolare il trattamento a temperatura ultra elevata (UHT) utilizzato per prolungare la durata di conservazione, contribuisce al degrado della qualità delle proteine.
La lavorazione ad alte temperature ha inoltre un impatto negativo sui nutrienti sensibili al calore. Al contrario, il latte vaccino intero crudo non subisce lavorazioni che ne compromettano il valore nutrizionale. Nel latte di origine vegetale la lavorazione porta alla formazione di prodotti della reazione di Maillard (MRP).
La reazione di Maillard è una reazione chimica tra amminoacidi e zuccheri riducenti che si verifica quando il cibo viene riscaldato. Si tratta di un processo responsabile dell'imbrunimento e dei sapori caratteristici che si sviluppano durante la cottura o la lavorazione. La reazione di Maillard produce una varietà di MRP, che contribuiscono al sapore, al colore e all'aroma degli alimenti. Tuttavia, ha anche implicazioni sulla salute, sia positive che negative.
È stato dimostrato che alcuni MRP hanno proprietà antiossidanti, mentre altri sono stati associati in deterrminate condizioni alla formazione di composti nocivi. Uno studio dell'Università di Copenaghen, pubblicato su Food Research International, ha esaminato la presenza di MRP in 10 diverse alternative al latte vegetale trattato con UHT confrontandole con il latte vaccino trattato con UHT.
I ricercatori hanno esaminato vari MRP formati in diverse fasi della reazione di Maillard, tra cui la furosina (un MRP in fase iniziale), i composti α-dicarbonilici (MRP in fase intermedia) e i prodotti finali della glicazione avanzata (AGE, MRP in fase avanzata).
Secondo quanto portato alla luce, il latte vegetale conteneva generalmente livelli più elevati di MRP rispetto al latte vaccino, in particolare composti α-dicarbonilici come il 3-desossiglucosone. Questo suggerisce che la lavorazione dei latti vegetali, probabilmente a causa del loro maggiore contenuto di carboidrati, porta a una reazione di Maillard più pronunciata.
Lo studio ha inoltre rilevato un legame tra il contenuto di zucchero nel latte vegetale e la formazione di AGE, suggerendo che la quantità presente influenza l'entità della reazione di Maillard. Inoltre, è stata rilevata la presenza di acrilammide, un composto nocivo che si forma nelle fasi successive della reazione di Maillard, in alcuni tipi di latte vegetale, in particolare nel latte di mandorle e di avena.
Questi risultati evidenziano l'impatto della lavorazione sulla composizione chimica dei latti vegetali e la necessità di ulteriori ricerche per comprendere gli effetti a lungo termine sulla salute derivanti dal consumo di MRP in questi prodotti. Secondo quanto dichiarato da Lars Ove Dragsted, professore di nutrizione all'Università di Copenaghen, in un comunicato stampa:
“I composti chimici derivati dalle reazioni di Maillard sono generalmente indesiderabili perché possono aumentare l’infiammazione nell’organismo. Alcuni di questi composti sono anche associati a un rischio più elevato di diabete e malattie cardiovascolari. Sebbene i batteri intestinali ne scompongano alcuni, ce ne sono molti che non conosciamo o che dobbiamo ancora studiare...
Questo studio sottolinea le motivazioni per cui si dovrebbe prestare maggiore attenzione alle conseguenze delle reazioni di Maillard quando si sviluppano alimenti di origine vegetale e alimenti trasformati in generale. I composti identificati rappresentano solo una piccola frazione di quelli che sappiamo possono derivare dalle reazioni di Maillard."
Il latte vegetale è un alimento ultraprocessato
Il termine "cibo ultra-processato" si riferisce ad alimenti sottoposti a un'ampia lavorazione e che spesso contengono numerosi ingredienti aggiunti, come zuccheri raffinati, grassi nocivi, aromi artificiali e conservanti. Alimenti spesso poveri di nutrienti essenziali. Uno studio dell'Università di Copenaghen suggerisce che l'ampia lavorazione delle bevande vegetali le accomuna alle caratteristiche degli alimenti ultra-processati.
Al contrario, il latte vaccino è un alimento intero minimamente lavorato. Ancora una volta, suna ricerca pubblicata su The Lancet Regional Health Europe dimostra che il latte vegetale e altri alimenti ultraprocessati (UPF) di origine vegetale, sebbene spesso pubblicizzati come salutari, aumentino il rischio di malattie cardiovascolari.
Lo studio, a cui hanno partecipato ricercatori dell'Università di San Paolo e dell'Imperial College di Londra, ha incluso i dati di 126.842 persone che hanno risposto a domande sulla dieta. I gruppi alimentari sono stati suddivisi in di origine vegetale o non vegetale/animale, e quindi ulteriormente in non UPF o UPF come percentuale dell'assunzione energetica totale.
Successivamente, i dati sono stati collegati alle cartelle cliniche e ai dati sulla mortalità per raccogliere informazioni sulle malattie cardiovascolari. Mangiare alimenti di origine vegetale non UPF, come frutta e verdura, si è rivelato benefico.
Ogni aumento del 10% di alimenti vegetali non trasformati è stato associato a un rischio inferiore del 7% di malattie cardiovascolari e inferiore del 13% di mortalità per malattie cardiovascolari. Al contrario, il consumo di alimenti ultraprocessati di origine vegetale è stato associato a un aumento del 5% del rischio di malattie cardiovascolari e del 12% del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari (CVD).
I prodotti lattiero-caseari crudi interi migliorano la salute
Mentre i latti vegetali sono alimenti ultraprocessati, poveri di nutrienti e ricchi di additivi discutibili, i latticini interi o ad alto contenuto di grassi sono alimenti salutari che fanno bene al corpo. I prodotti lattiero-caseari con un contenuto di grassi elevato offrono vantaggi unici per la salute grazie alla presenza di acidi grassi saturi a catena dispari (OCFA) come l'acido pentadecanoico (C15:0) e l'acido eptadecanoico (C17:0).
Questi OCFA si trovano prevalentemente nei grassi del latte in particolare, il C15:0 non può essere prodotto dall'organismo e deve essere assunto tramite fonti alimentari. I benefici per la salute del C15:0 sono così significativi che viene considerato un acido grasso essenziale.
Livelli elevati di OCFA nel sangue sono stati collegati a una riduzione del rischio di vari problemi di salute, tra cui obesità, infiammazione cronica, malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, diabete di tipo 2, steatoepatite non alcolica (NASH), broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), cancro al pancreas e mortalità in senso complessivo.
Inoltre, il latte crudo, biologico e ricavato da mucche nutrite con erba offre ulteriori proprietà immunostimolanti e batteri benefici che migliorano la salute intestinale, evidenziando ulteriormente i benefici per la salute derivanti dall'inserimento di latticini interi in una dieta equilibrata.
Il latte più sano è quello crudo, non pastorizzato, proveniente da mucche allevate biologicamente, alimentate a erba o al pascolo. Scegli, inoltre, latticini da allevatori che non integrano il bestiame con iodio o non utilizzano disinfettanti a base di iodio, fattori che contribuiscono al sovraccarico di questo elemento.
Fai scelte consapevoli per una salute migliore
Il latte vaccino rappresenta un alimento completo, fonte naturale di proteine, calcio e altri nutrienti essenziali, mentre i latti vegetali subiscono una lavorazione più approfondita, che influisce sulla biodisponibilità dei nutrienti e introduce composti come gli MRP. In più, il latte di mandorla è noto per il suo elevato consumo di acqua, il che solleva preoccupazioni sulla sostenibilità idrica, soprattutto nelle regioni soggette a siccità.
Lo studio dell'Università di Copenaghen ha ulteriormente sottolineato l'impatto della lavorazione sulla qualità delle proteine, la presenza di composti come l'acrilammide e il contenuto inferiore di aminoacidi essenziali nel latte vegetale rispetto al latte vaccino. Quando si sceglie tra le diverse opzioni, è importante considerare i livelli di processazione. In breve, la narrazione che circonda le alternative al latte vegetale come alternativa al latte vaccino richiede un'attenta analisi.
La lavorazione intensiva, le carenze nutrizionali e la presenza di additivi sollevano valide preoccupazioni riguardo al latte vegetale. D'altro canto, i latticini crudi e interi si rivelano ricchi di nutrienti, minimamente lavorati e con vantaggi per la salute. Essere informati sugli aspetti nutrizionali, ambientali e di lavorazione del latte, sia vegetale che vaccino, ti consente di fare scelte consapevoli che supportano davvero la tua salute.