BREVE RIASSUNTO

  • Il Pau d'Arco ha proprietà antiparassitarie, antimicrobiche, antivirali, antibatteriche, antimicotiche e antinfiammatorie, oltre ad avere effetti analgesici, antiossidanti, astringenti e lassativi
  • Solitamente, il Pau d'Arco viene utilizzato per il trattamento di ferite, dolori, malaria e altre malattie tropicali, colite, infezioni respiratorie, febbre, infiammazioni, foruncoli, ulcere e altro
  • Molti dei suoi benefici sono legati ai suoi componenti che puliscono il sangue e ad altri elementi che inibiscono i microrganismi nocivi. Il lapacholo è efficace contro la malaria e la quercetina è un potente antivirale
  • Uno degli ingredienti del Pau d'Arco è il beta-lapacione, un potente catalizzatore per una molecola chiamata NAD+. Aumentando il NAD+, il Pau d'Arco aiuta a migliorare la produzione di ATP mitocondriale
  • Un altro potente ingrediente del Pau d'Arco è la quercetina, un flavonolo antiossidante indicato per purificare il sangue e combattere le infiammazioni e le malattie virali. Agisce anche come antistaminico naturale

Del Dott. Mercola

Il Pau d'Arco, ricavato dalla corteccia di un grande albero tropicale sempreverde che si trova nelle foreste pluviali dell'Amazzonia, del Sud America e dell'America Latina, è un potente rimedio antiparassitario con una lunga storia di utilizzo alle sue spalle da parte delle popolazioni indigene.

Ha anche proprietà antimicrobiche, antivirali, antibatteriche, antimicotiche e antinfiammatorie, oltre ad avere effetti analgesici, antiossidanti, astringenti e lassativi. È uno degli integratori che prendo quotidianamente per i suoi benefici mitocondriali, immunostimolanti e antiossidanti.

Usi e benefici del Pau d'Arco

La medicina tradizionale e indigena utilizza il Pau d'Arco da almeno 1.500 anni per il trattamento di ferite, dolori, malaria e altre malattie tropicali, colite, infezioni respiratorie, febbre, infiammazione, foruncoli, ulcere e altro. Molti dei suoi benefici sono legati ai suoi componenti che puliscono il sangue e ad altri elementi che inibiscono i microrganismi nocivi.

Il lapacholo, ad esempio, si è dimostrato efficace contro la malaria, e la quercetina è un potente antivirale. In anni più recenti, alcuni studi hanno confermato la capacità del Pau d'Arco di:

Accelerare la guarigione delle ferite e trattare i disturbi della pelle che producono gonfiore e arrossamento, inclusi psoriasi ed eczema

Combattere varie infezioni, tra cui malaria, stafilococco, vaginite causata da Candida, piede d'atleta e infezioni fungine che colpiscono le unghie e la pelle

Rafforzare la funzione immunitaria e alleviare i sintomi associati a raffreddore, tosse e influenza

Alleviare il dolore associato ad artrite, reumatismi e fibromialgia

Alleviare i sintomi associati a malattie del fegato, linfoma di Hodgkin, osteomielite, morbo di Parkinson, emorroidi, allergie e altro

Ridurre il rischio di obesità, in parte abbassando i trigliceridi nel sangue

Ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache

Aumentare la forza e l'energia

Il Pau D'Arco aumenta la produzione di energia nei mitocondri

È interessante notare che uno degli ingredienti di questa corteccia d'albero è il beta-lapacone, che è un potente catalizzatore per una molecola chiamata nicotinamide adenin dinucleotide (NAD+). Il NAD+, presente in ogni cellula del corpo, è un recettore per gli elettroni nella catena di trasporto degli elettroni all'interno dei mitocondri. Aumentando il NAD+, il Pau d'Arco aiuta a migliorare la produzione di ATP mitocondriale. Questo è benefico per la salute in generale, ma è particolarmente importante per chi lotta contro una malattia.

Il NAD+ agisce anche come molecola di segnalazione, fungendo in pratica da sensore per lo stress e le malattie (per un ampio approfondimento su cos'è il NAD+, i suoi benefici, gli effetti dei livelli bassi di NAD+ e i vari modi per potenziarlo, consulta l'articolo di SelfHacked.com, "How to Boost NAD+: The Molecule of Youth").

Il NAD+ diminuisce con l'età e i ricercatori degli antietà hanno identificato questa molecola come uno dei principali meccanismi di controllo per rallentare il processo di invecchiamento e si ritiene che potrebbe essere effettivamente la più importante.

Aumentare i livelli di NAD può avere effetti benefici sulla salute e sulla longevità

Infatti, è stato dimostrato che la nicotinamide mononucleotide (NMN), un composto intermedio nella biosintesi del NAD+, cura il diabete nei topi. Come spiegato dagli autori:

"... l'NMN, un prodotto dato dalla reazione della nicotinamide fosforibosiltransferasi (NAMPT) e una chiave NAD+ intermedio, migliora l'intolleranza al glucosio ripristinando i livelli di NAD+ nei topi con diabete di tipo 2 (T2D) indotto da [dieta ricca di grassi]. L'NMN migliora anche la sensibilità epatica all'insulina e ripristina l'espressione genica correlata allo stress ossidativo, alla risposta infiammatoria e al ritmo circadiano...
Inoltre, i livelli di NAD + e NAMPT mostrano diminuzioni significative in diversi organi durante l'invecchiamento e l'NMN migliora l'intolleranza al glucosio e i profili lipidici nei topi con T2D indotto dall'età. Questi risultati forniscono informazioni critiche su un potenziale intervento nutraceutico contro il T2D indotto da dieta ed età".

Altre ricerche sugli animali suggeriscono che l'aumento del NAD+ con NMN aiuta a sviluppare nuovi vasi sanguigni nei muscoli dei topi anziani, in parte potenziando l'"enzima antietà" SIRT1. Di conseguenza, aumenta il flusso sanguigno e i livelli di resistenza degli animali fino all'80%. Come riportato da STAT News:

"Inoltre, i topi trattati hanno beneficiato dell'esercizio fisico esattamente come i topi con metà della loro età. Negli animali giovani, l'esercizio stimola la creazione di nuovi vasi sanguigni e aumenta la massa muscolare, ma questo effetto si indebolisce con l'età sia negli esseri umani che nei topi. L'NMN ha ripristinato gli effetti di potenziamento dei vasi sanguigni e dei muscoli dati da una corsa sul tapis roulant, fondamentalmente "invertendo l'invecchiamento vascolare nei topi", è quanto affermato da David Sinclair, co-responsabile dello studio della Harvard Medical School...
I benefici dei vasi sanguigni dell'NMN non si sono verificati nei topi esenti da gene SIRT1, probabilmente la stella più brillante del firmamento anti-invecchiamento. Negli anni '90, quest'ultimo e gli altri sei geni appartenenti alla famiglia chiamati sirtuine sono stati i protagonisti della ricerca sull'invecchiamento, poiché i biologi hanno dimostrato che l'aumento dell'attività di questi geni prolungava la durata di vita di lieviti, nematodi e moscerini della frutta fino al 30%".

Un metodo semplice ed economico per aumentare il NAD intracellulare

Gli integratori e le iniezioni di NAD+ possono essere costosi, ma c'è una soluzione semplice ed economica per aumentare i livelli di NAD+ usando il Pau d'Arco.

Ecco come

1. Mescolare da metà a 1 cucchiaino di Pau d'Arco con 120-240 ml di acqua. Lasciare in infusione per 10-12 ore

2. Usando un mixer ad alta velocità, frullalo nel tuo frullato quotidiano o usalo con alcuni grassi sani come burro chiarificato, olio MCT, olio di cocco, olio d'oliva, olio di pesce, latte di cocco intero o, il mio preferito, mezzo cucchiaino di lecitina di girasole biologica, che contiene fosfatidilcolina. Il grasso aumenterà l'assorbimento del beta-lapacone. Per maggiori benefici, puoi aggiungere da 1 a 2 cucchiaini di curcuma in polvere biologica

Quercetina, potente rafforzatore del sistema immunitario

Un altro potente ingrediente del Pau d'Arco è la quercetina, un flavonolo antiossidante indicato per purificare il sangue e combattere le infiammazioni e le malattie virali. Agisce anche come antistaminico naturale. Come integratore, la quercetina è stata utilizzata per migliorare lo stato di obesità, il diabete di tipo 2, disfunzione circolatoria, infiammazioni croniche, raffreddore da fieno e disturbi dell'umore. Numerosi studi hanno anche evidenziato la capacità della quercetina di prevenire e curare sia il comune raffreddore che l'influenza.

In uno studio finanziato dalla U.S. Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), pubblicato nel 2008, gli animali trattati con quercetina sono stati confrontati con un virus influenzale H1N1 altamente patogeno. Anche in questo caso, il gruppo di trattamento ha presentato una morbilità e una mortalità significativamente più bassa rispetto al gruppo placebo. I potenti effetti antivirali della quercetina sono stati attribuiti a tre principali meccanismi d'azione:

  • Inibizione della capacità del virus di infettare le cellule
  • Inibizione della replicazione di cellule già infette
  • Riduzione della resistenza delle cellule infette al trattamento con farmaci antivirali

Un'altra ricerca finanziata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e pubblicata nel 2007, ha scoperto che riduce il rischio di malattie virali in seguito a stress fisico estremo, che potrebbero altrimenti compromettere la funzione immunitaria e rendere un soggetto più suscettibile alle infezioni.

Per studiare gli effetti della quercetina sulle malattie virali, sono stati divisi 40 ciclisti in due gruppi: la metà ha ricevuto una dose giornaliera da 1.000 mg di quercetina in combinazione con vitamina C (che aumenta i livelli plasmatici di quercetina) e niacina (per migliorare l'assorbimento) per cinque settimane, mentre l'altra metà ha ricevuto un placebo.

Tre settimane dopo l'inizio della prova, gli atleti sono andati in bicicletta per tre ore al giorno, per tre giorni di seguito. L'analisi dei campioni di sangue e dei tessuti raccolti prima e dopo lo sforzo ha rivelato che il 45% del gruppo placebo ha contratto una malattia virale in seguito allo stress fisico, rispetto a solo il 5% del gruppo di trattamento.

I risultati sono stati considerati "rivoluzionari", in quanto questo è stato il primo studio clinico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, a identificare un composto vegetale naturale in grado di prevenire le malattie virali.

La ricerca dimostra i potenti effetti antivirali della quercetina

Numerosi studi hanno confermato l'efficacia della quercetina contro l'influenza e altri virus, compresi i virus dell'epatite B e C. Per esempio:

Uno studio del 1985 ha riscontrato che la quercetina inibisce l'infettività e la replicazione del virus dell'herpes simplex di tipo 1, del polio-virus di tipo 1, del parainfluenzale di tipo 3 e del virus sinciziale respiratorio.

Uno studio sugli animali del 2010 ha scoperto che la quercetina inibisce sia il virus A che il virus B dell'influenza. Sono state fatte altre due importanti scoperte. In primo luogo, i virus non sono stati in grado di sviluppare resistenza alla quercetina e, in secondo luogo, quando sono stati utilizzati in concomitanza con farmaci antivirali (amantadina o oseltamivir), l'effetto è stato notevolmente amplificato e ha impedito lo sviluppo della resistenza ai farmaci.

Uno studio del 2004, condotto su animali, indagava l'effetto della quercetina sull'influenza utilizzando un ceppo del virus H3N2. Secondo gli autori:

"Durante l'infezione da virus influenzale, si verifica 'stress ossidativo'. Visto che la quercetina ha ripristinato le concentrazioni di molti antiossidanti, si suppone che possa essere utile come farmaco per proteggere i polmoni dagli effetti deleteri dei radicali liberi derivati dall'ossigeno rilasciati durante l'infezione da virus influenzale".

Nel 2014, i ricercatori hanno notato che la quercetina sembra essere "un trattamento promettente per il comune raffreddore", causato dal rinovirus, aggiungendo che "la quercetina ha dimostrato di riuscire a ridurre l'internalizzazione virale, la replicazione in vitro, la carica virale, l'infiammazione polmonare e l'iperreattività delle vie aeree in vivo".

Attenuando il danno ossidativo, si riduce anche il rischio di infezioni batteriche secondarie, che è in realtà la causa principale di morte per influenza È importante notare che la quercetina aumenta la biogenesi mitocondriale nel muscolo scheletrico, il che suggerisce che parte dei suoi effetti antivirali siano dovuti ad una migliore segnalazione antivirale mitocondriale.

Uno studio su animali del 2016 ha rilevato che la quercetina ha inibito il virus della dengue del topo e il virus dell'epatite.

Un altro studio del 2016 ha rilevato che la quercetina offre protezione contro il virus dell'influenza A H1N1 modulando l'espressione della proteina. Più specificamente, la regolazione delle proteine da shock termico, la fibronectina 1 e la prohibitina è stata fondamentale per ridurre la replicazione virale.

Un terzo studio pubblicato nel 2016 ha scoperto che la quercetina inibisce un ampio spettro di ceppi influenzali, tra cui H1N1, H3N2 e H5N1. Secondo gli autori, "questo studio indica che la quercetina che mostra attività inibitoria nella fase iniziale dell'infezione influenzale fornisce una futura opzione terapeutica per sviluppare prodotti naturali efficaci, sicuri e a prezzi accessibili per il trattamento e la profilassi delle infezioni da [virus dell'influenza A]".

Inoltre, numerosi studi hanno dimostrato che può inibire sia l'infezione da epatite B che C. Come evidenziato in un articolo di ricerca scientifica di Superfoods sulla quercetina:

"L'epatite C è un'importante causa dell'insufficienza epatica e dei tumori al fegato. Nell'agosto 2009, [uno] studio cellulare ha dimostrato che la quercetina ha interferito con i segnali del gene che consentono la produzione del virus dell'epatite C... almeno in parte attraverso la sua inibizione dell'espressione della proteina da shock termico. La terapia con quercetina ha ridotto la produzione di particelle infettive a concentrazioni non tossiche di [virus dell'epatite C]".

Allo stesso modo, una ricerca pubblicata nel 2015 ha rilevato che la quercetina ha inibito la replicazione del virus dell'epatite B nelle cellule del fegato umano, proteggendo le cellule dalle infezioni e limitando la diffusione dell'infezione nei campioni già infetti. Come negli studi precedenti, quando combinato con farmaci antivirali, in questo caso lamivudina, entecavir o adefovir, l'effetto antivirale è stato notevolmente potenziato.

Il Pau D'Arco è un elisir di salute completo

Come si può notare, il Pau d'Arco ha un'ampia varietà di benefici, dal potenziamento della salute generale e della funzione immunitaria alla lotta contro le malattie infettive, croniche e legate all'età. Può essere utilizzato in diverse forme, tra cui:

  • Tintura o liquido
  • Compresse, capsule molli, capsule
  • Polvere
  • Unguento

Per garantire qualità ed efficacia, cerca i prodotti che specifichino l'utilizzo della parte interna della corteccia della specie Tabebuia impetiginosa del Pau d'Arco, essendo la parte più potente dell'albero. Molti prodotti usano sia la corteccia interna che quella esterna, con conseguente diminuzione della qualità.

Tieni presente che, anche se generalmente sicuro e con pochi effetti collaterali, il Pau d'Arco può causare mal di stomaco e/o nausea se assunto a dosaggi elevati. Attieniti al dosaggio consigliato in base al prodotto che acquisti, perché quantità eccessive potrebbero essere tossiche e/o produrre effetti collaterali. Inoltre, il Pau d'Arco non è raccomandato per bambini e donne in gravidanza o che allattano e dovrebbe essere evitato se si assumono anticoagulanti in quanto potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento.